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Suoni e immagini da Pergine per raccontare il festival che non c’è

di Guendalina Piselli

Questo podcast fa parte dell’Osservatorio sulle arti infette, un progetto realizzato nell’ambito del Laboratorio avanzato di giornalismo culturale e narrazione transmediale organizzato da Altre Velocità: si tratta di una serie di conversazioni che le partecipanti al laboratorio hanno condotto con artisti, operatori e studiosi per indagare i mutamenti e le difficoltà del teatro rispetto alle conseguenze della pandemia del Covid-19.

Dal 27 al 31 ottobre scorso si sarebbe dovuta tenere la programmazione autunnale di Pergine Festival, storico evento dedicato al teatro e alle arti performative che ha luogo da ormai decenni a Pergine Valsugana. Un appuntamento annullato dal dpcm del 25 ottobre 2020, che costretto la direzione artistica e quella organizzativa ad annullare quattordici tra spettacoli e progetti.

Per mantenere in vita il lavoro fatto fino a quel momento da artisti, direttori, registi, fonici, project manager, fotografi, macchinisti, uffici stampa, bigliettai, videomaker, light designer, social media manager, volontari, runner, fornitori, stage manager, facchini, traduttori, grafici e tutti i partner, Pergine ha scelto di raccontare il festival che non c’è. Un esercizio di immaginazione, un atto simbolico, una presenza nell’assenza che ci viene raccontato da Carla Esperanza Tommasini (direttrice artistica) e Arianna Martinelli (amministrazione, comunicazione, organizzazione).

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