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Kepler-452 diventa “grande”. Debutta all'Arena del Sole "Il giardino dei ciliegi"

di Altre Velocità

Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso, in scena all’Arena del Sole dal 17 al 30 marzo 2018. La scommessa “da grandi” di Kepler-452 passa per il classico cechoviano del 1903, ancorandolo alla storia dello sgombero che si abbatte inaspettato sulla fantasmagoria quotidiana di Annalisa e Giuliano Bianchi. Come gli aristocratici Ljuba e Gayev del dramma originale assistono impotenti, per motivi economici, alla perdita della propria abitazione che racchiude l’amato giardino dei ciliegi, così i Bianchi, per trent’anni residenti in una casa colonica concessa dal Comune di Bologna, si trovano improvvisamente inghiotti dalla razionalità delle politiche economiche e dallo spirito egemone di un tempo a cui la coppia non appartiene, tenta invano di resistere, infine soccombe. Mentre il classico abita il reale e la memoria di questi attori-mondo, essi ne sono già interpreti fedeli, prima ancora del testo. Ne sono l’àncora, come più volte ribadito dalla compagnia, il perno attorno al quale sviluppare tutto il lavoro drammaturgico, operando un «movimento di progressiva, in una sottrazione del dramma rispetto alla storia reale che si impone trasfigurandosi». Per riscoprire che abbiamo tutti il nostro giardino dei ciliegi, i nostri luoghi dell’anima, essenziali quanto fragili.

(ph:Luca Del Pia)

Kepler-452 in pratica La rivoluzione è facile se sai COME farla è la prima produzione della compagnia (2015), la cui protagonista è già la generazione 20-30, che si interroga sulle possibilità, per loro, di una rivoluzione che sovverta l’opprimente società capitalistica e individualistica. Tra il 2015 e il 2017 Kepler-452 realizza due format, che nel tempo hanno preso forme diverse: il primo La rivoluzione è facile se sai CON CHI farla, incontra e porta in scena le istanze, la voce e il corpo di rivoluzionari contemporanei; il secondo invece, Comizi d’amore, si realizza in tre luoghi “critici” della realtà bolognese (il Galaxy, Piazza Verdi e l’Ospedale Sant’Orsola): si coinvolge la cittadinanza ponendo le scomode domande dell’omonima indagine pasoliniana degli anni ’60. Nel 2017 quest’ultimo esperimento di teatro partecipato, verrà affrontato anche con gli adolescenti dell’istituto Keynes di Castelmaggiore (Comizi d’amore #adolescenti). Nell’ambito di Festival 2030-Catastrofe (ed. 2017), la compagnia ha realizzato Lapsus-urbano- Rimozione forzata, un percorso audio-guidato per la periferia bolognese allo scopo di indagarne e approfondirne la realtà e la storia; e Manifesto spettacolo che ha coinvolto giovani artisti under 30 di tutta Italia, per interrogarsi sulle ragioni del fare teatro oggi e su chi sia il pubblico di riferimento.  

Ilaria Cecchinato, Gianluca Poggi

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