Madre coraggio del 1996 possiamo citare alcuni loro spettacoli come Teatro da mangiare? (2000), Matrimonio d’inverno (2010) e Sul tetto del mondo (2015). Il cibo giunge sulla scena come conseguenza e realizzazione dei prodotti della terra, restituendo i sui profumi, i suoi sapori. Il grano diventa nutrimento: sul tavolo, in scena, si impasta la focaccia, che cuoce poi nel forno sprigionando la sua aroma per la sala. Con Tutto quello che so del grano del 2016, preparato in residenza presso il Teatro delle Moline, le Ariette hanno mescolato il percorso di questo alimento con la storia delle loro vite, delle loro scelte, raccontando la loro terra e la loro storia. Una storia è anche quella del Deposito Attrezzi, la struttura teatrale che hanno costruito sul terreno del loro podere, un luogo che per anni ha ospitato spettacoli e che l’8 aprile 2017 è stato ufficialmente riconosciuto come edificio teatrale. Tra il loro territorio e il gruppo vi è un forte legame, siglato teatralmente sin dal 1997; con A teatro nelle case hanno saputo offrire alla popolazione un percorso costruito con i loro spettacoli e con quelli degli artisti invitati dalla compagnia. Dal 2015 son anche attivi con Territori da cucire, un progetto partito dopo l’unificazione dei comuni di Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno in quello di Valsamoggia, realizzato con la partecipazione dei ragazzi della zona, un modo per far sentire vicine le persone che vivono i loro stessi luoghi, cimentandosi con la creazione teatrale. Durante l’edizione 2018 della rassegna teatrale de La Soffitta, il Teatro delle Ariette sarà protagonista con una serie di appuntamenti a cura di Silvia Mei, per il progetto “Terreni comuni – natura del teatro”: un laboratorio, la proiezione di film e una giornata di studi (21 marzo) durante la quale interverranno personalità conosciute e incontrate dalla compagnia nel corso della sua storia ormai più che ventennale. In questo ambito verrà presentato anche il loro ultimo spettacolo: Attorno a un tavolo. Anteprima di un racconto autobiografico (dal 17 febbraio al 21, prenotazione obbligatoria e biglietti acquistabili a questo link)
Matteo Boriassi
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