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Poesia in quarantena. Alcune letture

di Altre Velocità

La poesia ci aiuta a fare luce sui nostri stati d’animo. Come una guida nel disordine dei nostri sentimenti, il potere taumaturgico della parola si fa spazio nella nostra incertezza. La poesia riempie e accompagna questi giorni senza che noi avvertissimo alcun fastidio, anzi ci dà quel sollievo necessario per capire che il momento passerà. Occorre dunque riflettere e farci interpreti del singolo concetto che il termine in quella posizione vuole esprimere, convertirlo in azione e ricondurlo a uno stile di vita.
Un testo poetico può essere presentato in maniere differenti. Tra i tanti artisti che si mobilitano in questi giorni nella divulgazione di poesie, proviamo a seguirne due, per la scelta di social network differenti e per la diversa modalità di condivisione dei testi. Quelle selezionate sono poesie vicine a noi in questo momento: potrebbero commuoverci perché analizzano stati d’animo che troviamo familiari al momento attuale. Poesie apparentemente distanti nel tempo: pur essendo state scritte nel secolo scorso, la scia che questi testi lasciano arriva fino ai giorni nostri. L’intento è dunque quello di portare alla riflessione e a una maggiore lucidità su quello che sta accadendo a ognuno di noi. La poesia può unirci oggi e convincerci ad avere fiducia per l’immediato futuro.
Sul suo profilo Facebook Alessio Boni dimostra di provare tanta nostalgia del teatro in presenza, e così pubblica durante la mattinata un video al giorno in cui legge con accentuata espressività (anche troppa?) capolavori italiani e stranieri. In un’atmosfera raccolta creata dal chiarore del lume da scrivania, l’attore legge dal suo tablet i testi con voce penetrante, interpretandoli e cogliendo il loro significato più profondo. Nostalgia è una poesia scritta dal turco Nazim Hikmet a Varsavia nel 1960. L’autore affronta un viaggio particolare, che per motivi politici lo allontana dalla sua terra natia e lo conduce nell’Unione Sovietica. Così durante il lungo cammino la nostalgia dei suoi affetti più cari «era qualcosa che non può giungere a sazietà», un sentimento che riempie e logora il poeta («e io non perdevo la nostalgia nemmeno durante il sonno»).

https://www.facebook.com/AlessioBoni.OfficialFP/videos/651285542335513/

Quel viaggio ci sembra di viverlo oggi, magari a livello mentale, ma con la stessa forza nell’evocare situazioni che fino a poco tempo fa ci facevano “stare bene”. C’è chi adesso vive la quarantena distante dai suoi cari e prova a percepire lo stesso il loro affetto; chi ha un attacco di nostalgia perché affacciandosi al balcone di casa vede la piazza del proprio paese vuota, ripensando magari a quando strabordava di gente in occasione della festa patronale. Ognuno oggi, in misura maggiore o minore e in forma diversa, ha una sindrome da nostalgia. Ma tutto questo non può farci solo del male, perché ci ricorda quello che eravamo e che torneremo a essere.
Alessio Boni ha inoltre recitato un altro piccolo testo più attuale che mai, composto dall’austriaco Rainer Maria Rilke. Si tratta di un elogio alla pazienza, estratto da Lettere a un giovane poeta, libro pubblicato postumo nel 1929. Il poeta invita a non avere fretta nel raggiungimento di un obiettivo, dunque a rispettare gli eventi e il loro naturale corso. Accettare l’incertezza e non avere paura che ci accompagni in alcuni periodi della vita, poiché ci spinge a riflettere. Coltivare la pazienza come l’arte del saper aspettare, avere fiducia nel futuro. Allo stesso tempo imparare a concentrarsi sul presente, sfruttarlo al meglio e cogliere tutte le occasioni che può offrirci. Un insegnamento valido in ogni epoca, ma che adesso ha un sapore particolare:

«Si tratta di vivere ogni cosa.

Quando si vivono le domande,

forse, piano piano, si finisce,

senza accorgersene,

col vivere dentro alle risposte

celate in un giorno che non sappiamo».

https://www.facebook.com/AlessioBoni.OfficialFP/videos/1504605429715678/

Su Twitter Alessandro Gassman aggiorna quotidianamente la sua rubrica “Pillole di poesia”, recitando un testo poetico al giorno. Sceglie una forma forse ancor più romantica di Boni, poiché cerca un’assonanza tra video e suono. Quasi sempre l’attore posta un piccolo filmato contenente un’immagine quasi fissa (il più delle volte un paesaggio), unito alla profondità della sua voce. Un risultato sinestetico interessante, che lascia un segno nella nostra mente. Per tentare di raccontare lo stato d’animo odierno scegliamo Senza di te tornavo di Pier Paolo Pasolini: qui le parole di Gassman fanno da sottofondo al video raffigurante l’ombra blu scura di un uomo in solitudine, che si guarda intorno e prova a rivolgere un saluto a qualcuno. La poesia, che riassume l’importanza di avere una persona al proprio fianco, sottolinea la “cecità” e la monotonia dell’esistenza che avvertiamo quando siamo soli.

«Mille volte sono stato così solo

dacché son vivo, e mille uguali sere

m’hanno oscurata agli occhi l’erba, i monti

le campagne, le nuvole».

https://twitter.com/GassmanGassmann/status/1247397028495228928

Versi che accompagnano anche il nostro presente. Nostalgia, incertezza, solitudine: atteggiamenti o stati d’animo di passaggio, ma necessari per la nostra crescita. La poesia può essere un farmaco per il dolore, un antidoto per la disperazione. Non è un caso che la drammaticità del momento abbia ispirato piccoli capolavori dei tempi attuali: basti pensare a Nove marzo duemilaventi di Mariangela Gualtieri, oppure a E la gente rimase a casa di Kitty O’Meara. Trovare le parole giuste per descrivere uno scoglio durissimo è il primo passo per superarlo.

Leonardo Ostuni

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