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I 4 moschettieri in America – Il teatro delle meraviglie de I Sacchi di Sabbia

di Altre Velocità

4 moschettieri in America – Radiodramma animato è il tributo della compagnia I Sacchi di Sabbia al varietà radiofonico degli anni ’30 ad opera di Angelo Nizza e Riccardo Morbelli, a sua volta parodia del classico di Alexandre Dumas ed enorme successo di pubblico all’epoca. Già adattato dalla compagnia come radiodramma per Radio 3 è ora uno spettacolo prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese, portato in scena, o meglio, “animato”, il 27 gennaio all’ITC teatro di San Lazzaro di Savena. A essere narrate sono le peripezie dei quattro spadaccini nella metropoli americana – l’Italia è scartata all’inizio, c’è troppa crisi – alla ricerca della gloria perduta. In una città dove nessuno sembra interessato alle loro gesta i difensori della corona, disperati, dedicano le ultime risorse in infruttuosi tentativi di suicidio, culminando con l’affidare il compito a uno dei boss malavitosi locali. L’arrivo a sorpresa di una lettera della Paramount, interessata al racconto cinematografico delle loro storie riaccende la speranza negli eroi di Dumas. Tra sparatorie, prostitute e becchini i quattro cercheranno di uscire vivi da New York, destinazione: Hollywood. Nostalgia e tributo si fondono in una messa in scena energica, un cocktail di letteratura popolare e commedia degli equivoci alla Billy Wilder in grado d’intrattenere grandi e piccini con un umorismo che passa dalla commedia splapstick a doppi sensi e ammiccamenti rivolti al pubblico adulto. La compagnia pisana cerca di avvicinare gli spettatori più giovani a un teatro fatto di mezzi poveri ma ricco d’idee e trovate. La loro missione è dichiarata già dai primi minuti di spettacolo: Guido Bartoli, autore di tutti i disegni e illustrazioni, entra in scena armato di rullo e pennello. Mentre dipinge le figure dei quattro eroi su una delle numerose tele di carta disposte sul palco il canto a cappella di Giulia Solano accompagna la narrazione in rima di Giulia Gallo. Infine Giovanni Guerrieri, interprete di D’Artagnan, fa capolino dal volto ritagliato dalla figura su carta per poi irrompere sul palco squarciando la tela. Un teatro giocattolo quindi, popolato di carta e cartone. Guerrieri è l’unico attore vero è proprio in scena, i restanti moschettieri – Atos, Portos e Aramis – sono presenti unicamente attraverso delle voci registrate, come tutto il cast di personaggi secondari. Quello che dovrebbe essere un palcoscenico spoglio diventa agli occhi del pubblico più affollato che mai attraverso la recitazione giocosa e l’arguzia scenica de I Sacchi di Sabbia, a metà strada tra il fumetto e il teatro di marionette, che sia grazie ai disegni dal vivo di Guido Bartoli o l’impiego di libri pop-up, animati dalle due narratrici per dar vita con ironia e fantasia alle scene più concitate. Ma c’è spazio anche per il teatro delle ombre, il trasformismo fatto di costumi di carta e molto altro ancora. Un’ora di spettacolo che scorre quasi troppo veloce, calato il sipario se ne vuole ancora.

Mattia Napoli

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