Il pensiero come pratica, nella scena europea delle performing arts. Questo il presupposto della giornata di lavoro organizzata dal Cimes a Bologna, e curata da Fabio Acca. A partire dall'esperienza novecentesca del dramaurg, si osserveranno nuove modalità che rivedono il rapporto fra pensiero, scrittura, e azione fra artisti e studiosi. Come si legge nel comunicato di presentazione, «queste nuove figure di “cogitanti” (studiosi, critici, curatori e artisti), delineano un “fare “ che ci aiuta a ripensare i parametri attraverso i quali osservare la scena di oggi».
La giornata tenterà dunque di approfondire tali pratiche di pensiero e azione, attraverso due momenti: una tavola rotonda internazionale e due momenti performativi, che manifesti direttamente alcune linee di azione concrete. Tutti gli appuntamenti si svolgeranno nei locali del Dipartimento di Dipartimento delle Arti visive, performative e mediali in Via Azzo Gardino 65/a
Tavola rotonda, h 15.30
Intervengono: Fabio Acca, Piersandra Di Matteo, Florian Malzacher, Roberto Fratini Serafide, Pietro Babina/Jonny Costantino/Flavio de Marco
Se, come afferma il filosofo Jean-Luc Nancy, il rapporto tra corpo e scrittura si può intendere non come significazione ma come forma del “toccare”, tale relazione è oggi al centro di un complesso orizzonte di speculazione nel campo delle perfoming arts. Il pomeriggio consentirà di individuare alcuni di questi temi grazie alle analisi e alle testimonianze di specialisti del settore. Le specifiche esperienze dei partecipanti – studiosi, critici, curatori e artisti – spesso in bilico tra creazione e pensiero analitico, tra cultura materiale ed erudizione teorica, indagheranno differenti applicazioni del pensiero all’arte della scena contemporanea.
Spangbergianism The Book, h 18.30
Nel 2010 Mårten Spångberg, artista svedese e teorico attivo nel campo della performance e della danza contemporanea, dà vita ad un work-in-progress durato 70 giorni. Un’azione di scrittura critica culminata giornalmente in una presenta- zione pubblica sotto forma di testo. Dal suo blog, Spångberg lancia un nuovo paradigma della coreografia, argomentato attraverso il dogma di un proprio “ismo”. Con lui la coreografia si situa in un terreno espanso, aprendosi alle scienze sociali, alla filosofia contemporanea e al pensiero critico. Il blog Spangbergianism nel 2011 è diventato un libro in 4.000 copie, coprodotto da Xing, che contribuisce, come in questa occasione, a diffondere nel più breve tempo possibile.
Docudrama, h 19
Teatro Sotteraneo
In scena: Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Claudio Cirri, Daniele Villa
Teatro Sotterraneo è un organismo di cui il dramaturg è parte integrante. Per separarlo da tutto il resto è necessaria un’operazione chirurgica, un intervento invasivo da compiere senza anestesia. Perché no? Facciamolo. Cogliamo questa occasione per sviluppare un breve documentario teatrale sulla nostra pratica, una ripresa di alcune scene decontestualizzate, smontate e disarticolate: pezzi sottratti ai progetti d’appartenenza e sezionati a freddo, per ripensare a come ci siamo arrivati, attraverso quali conflitti e bivi, indagando la relazione fra azione e sguardo, il ruolo della parola detta e non detta dentro e fuori dalla scena, il contatto fra le diverse parti di un gruppo che sono e rimangono permeabili e annodate.