Una performance partecipata, per conoscere la vita di cinque individui con un gioco, soffermandosi su un arco temporale che va dal regime fascista alla cosiddetta “French Line”, ovvero il confine deciso e tracciato il 10 febbraio 1947 che divise l’Italia dalla Jugoslavia. Campi, strade, case e famiglia sono stati inevitabilmente separati, rendendo una città come Gorizia una terra di confine. Per entrare meglio nell’atmosfera, la compagnia Trickster-p ha pensato di presentare il gioco-performance in una casa privata: una scelta interessante, che aiuta a entrare nella Storia e alleggerisce la tensione dei diversi racconti, avvicinando lo spettatore ai protagonisti, persone realmente esistite.
Le regole si capiscono meglio giocando, perché, solo ascoltandole, sembrano complesse. Il percorso si struttura a “tappe”, corrispondenti a periodi storici, ( 1920-1929 / ’30-’39 / ’39-’43, seconda guerra mondiale / i 45 giorni del 1943 / la French line 1947).
È un’esperienza a varie possibilità, il finale varia dipendendo dagli spettatori che decidono a ogni turno quale vita scoprire.
Io ho partecipato alla prima dello spettacolo-gioco, il 4 settembre, nella casa privata di una donna molto gentile che ci ha ospitato prendendo poi parte come partecipante alla performance. I Trickster-p nei giorni seguenti hanno replicato l’esperienza in altre case. Il gioco è stato molto commovente a mio parere, in varie occasioni mi sono trovata con gli occhi che si appannavano di lacrime ascoltando le difficoltà – tutte diverse ma al contempo simili – che hanno dovuto vivere i cinque protagonisti in quegli anni complessi e divisori.
Ottavia
L'autore
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Redazione intermittente sulle arti sceniche contemporanee.


